Le tendenze (vere) ricominceranno grazie ai Dumb Phones?

Tempo di lettura: 4 Minuti

PERCHè I DUMB PHONES POSSONO ESSERE LA SVOLTA E PERCHè LA NOTIZIA MI PIACE MOLTO.

Avevo scritto questo articolo prima dell’ incidente di Casal Palocco. Oggi sembra ancora più importante.

La notizia che tra i giovanissimi si stia diffondendo l’abitudine di far uso dei cosiddetti Dumb Phones la trovo fantastica!

È già di per se eccezionale il fatto che ci sia una tendenza che resiste già da un tempo ragionevole in questi anni di “tutto e subito” e di “tendenze” scoperte e bruciate nell’ arco di meno di una settimana. 

I Dumb Phones (telefoni stupidi) o chiamati anche Feature Phones sono l’antitesi del telefono super tecnologico al quale tutti oggi siamo abituati.

Sono, per intenderci i telefoni dell’ epoca pre internet, quelli che si usavano esclusivamente per telefonare e per ricevere SMS. Quelli che ti davano quella meravigliosa sensazione di libertà nel poter essere raggiunto (e raggiungere) in qualsiasi momento ma che non ti assorbivano per ore al giorno. Quelli che abbiamo avuto negli anni ’90 insomma.

Quelli che ti facevano sentire moderno ed emancipato senza nessuna schiavitù derivata da social media, app, giochi, messaggistica immediata e macchina fotografica professionale. 

Quelli che sapevi di avere in tasca un accessorio prezioso, ma che lasciava la tua vita “in presenza”, libera di scorrere a contatto con la realtà. Quelli che ti lasciavano ancora una grande libertà.

Quelli con la tastiera e il display e basta, un telefono nel senso originale del termine, che ti permette di fare e ricevere chiamate, gli SMS e, al massimo, qualche foto con risoluzione molto bassa.

Questa scelta totalmente controcorrente sta interessando molti giovani che -pare- inizino a rifiutare una vita perennemente connessa preferendo una vita reale e a contatto con le persone e le esperienze dirette.

Una parte di loro rifiuta totalmente la connessione e preferisce passare il tempo facendo sport, e tutte quelle attività ludiche o meno proprie dell’ adolescenza che tutti noi, nativi non digitali, abbiamo vissuto e che abbiamo molto rimpianto per i nostri figli, nipoti e/o giovani in generale. Altri limitano moltissimo la connessione prevedendola solo per ragioni di massima urgenza.

Ma quali sono le ragioni di questa scelta da parte dei giovanissimi?

In realtà sono varie, alcune stupefacenti per chi dava già per spacciati questi giovani nativi digitali.

Vediamole:

Potremmo iniziare con il problema della privacy e la sicurezza on-line, che sta sempre più diventando una necessità stanti i continui, e sempre più efficaci, tentativi di furto di dati e di identità come lo Spoofing per esempio.

Tra i fattori “tecnici” troviamo senz’altro quello economico, infatti i Dumb Phones hanno prezzi enormemente più bassi rispetto agli smart phones, e anche la durata della batteria è infinitamente più lunga, nell’ ottica di una scelta green.

La totale assenza di continue interruzioni dovute all’ arrivo di e-mail, messaggi, foto e notifiche varie: i Dumb Phone offrono una reale possibilità di disintossicarsi dall’ iper connessione consentendo di allontanarsi dalla frenesia del continuo bombardamento di immagini e notizie, permettendo di concentrarsi maggiormente su ciò che è veramente importante e, soprattutto, consentono anche quei momenti che in psicologia sono ritenuti fondamentali nella vita di qualunque individuo, che sono i momenti di noia. Quei momenti in cui il cervello ha la possibilità di allentare tutte le tensioni permettendo poi di essere molto più efficace nei momenti in cui è richiesto: reattività, creatività, concentrazione, acume.

C’è anche una certa aderenza al Vintage e alla vita molto meno connessa, e quindi molto più vissuta, di cui hanno tanto sentito parlare e che molti invidiano, oltre alla consapevolezza (o presa di coscienza) di quanto lo schermo di un telefono iper tecnologico incida sulla salute mentale.

Questa tendenza può decisamente sradicare quel fenomeno noto con il nome di Nomofobia  (no-mobile-fobia) i cui sintomi si manifestano in mancanza del telefono e generano in generale disagio, ma anche ansia, paura e panico. Come quando finisce la batteria o si dimentica il cellulare a casa.

È probabile che lo smart phone non sarà sostituito totalmente a favore di una tecnologia più elementare, ma staccarsi da quelle abitudini che ti portano a passarci sopra ore è sicuramente un bel segnale. E allora, se i segnali sono questi, se questa si affermerà come un’abitudine, c’è da scommettere che ci sarà un notevole miglioramento generale della vita delle nuove generazioni, che nasceranno cose che presuppongono la presenza, dalla connessione reale delle persone agli scambi e alle esperienze di vita vera e vissuta, ritorneranno le tendenze, quelle vere, i movimenti giovanili, quelli che prima di diventare mainstream e bruciarsi, vivono per un periodo molto lungo lontano dai riflettori permettendo la genesi di culture, mode e tendenze in libera scelta. 

E sarà più difficile, da parte del mainstream, raggiungerli, condizionarli e manipolarli…

Soprattutto, spero, ci potrebbe essere un bel rallentamento di quella forma di edonismo portata alla massima esasperazione dalla combo macchina fotografica + social. Non che io abbia niente contro la pubblicazione di foto di corpi e visi meravigliosi, anzi, chi non lo farebbe? La cosa che vorrei che rientrasse però è l’uso smodato di filtri che alterano la realtà anche in giovanissimi che non avrebbero nessunissimo motivo di farne uso col risultato che quando cresceranno non avranno neanche una foto di come erano realmente, Senza aprire il discorso della dipendenza che crea il vedersi molto migliorati e senza difetti.

Io ne ho conservati molti di quelli che ho avuto, in particolare sono affezionatissima al Nokia 8810, secondo me, dal punto di vista del design, il più bello in assoluto e mi sta venendo una mezza voglia di ripristinarlo. Sono abbastanza convinta che mi riabituerei in fretta ad una vita meno interdipendente dal telefono.

Ma quanti avrebbero il coraggio di provare? Perché penso che il paradosso sia proprio qui: noi non nativi digitali oggi non rinunceremmo mai allo smatphone, pur essendo consapevoli che non è sano.

I giovani sono sempre la speranza.

1 Comment

  1. Avatar for Roberto Migliori
    Roberto Migliori says:

    Sarebbe bellissimo, ma per quello che vedo io, per esempio al lavoro (dove sono a contatto con una ampia popolazione e un’età media bassa, circa 30anni), credo che i giovani non si priveranno facilmente degli smartphone, soprattutto poi, con l’esempio che danno persone molto più mature di loro… Vedo purtroppo il bisogno di apparire, condividere, mostrare, e a volte anche fare credere cose, troppo forte… Anche a discapito della privacy… Ma spero di venire presto smentito..

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